Tratto da Immobiliare News
Aumentano gli episodi di greenwashing da parte di banche e aziende che forniscono servizi finanziari. Secondo un report di RepRisk, società di analisi e consulenza svizzera, specializzata in Esg, i casi a settembre 2023 sono aumentati del 70% a/a.
Gli episodi quest’anno sono stati 148, contro gli 86 dello scorso e 106 sono riconducibili a istituzioni finanziarie europee. La metà ha riguardato “comunicazioni fuorvianti” sul legame con aziende energetiche, legate a gas e petrolio.
Il greenwashing è in aumento in diversi settori: nel 2023 il 25% dei rischi Esg ai quali sono state esposte le aziende era connesso a questa pratica, una cifra in aumento rispetto al 20% del 2022.
Diffusa anche la pratica del social washing. Dall’analisi emerge che il 31% delle società quotate in borsa da settembre 2018 a settembre 2023 ha fatto social washing, coprendo discriminazioni o violazioni dei diritti umani all’estero, presentandosi in maniera positiva a clienti e investitori.
Philipp Aeby, Ceo di RepRisk: “L’aspettativa di un vantaggio competitivo derivante da un’immagine di sostenibilità ha aperto le porte a greenwashing e social washing. Banche, gestori patrimoniali e altri operatori di mercato hanno bisogno di dati trasparenti per valutare la reale condotta commerciale di un’azienda e mitigare il rischio di green e social washing nei loro portafogli e nelle loro catene di fornitura”.